appiamo bene come la famiglia
fondata sul matrimonio costituisca l’ambiente naturale per la nascita e per
l’educazione dei figli, e quindi per assicurare l’avvenire dell’intera umanità.
Sappiamo però pure come essa sia segnata da una profonda crisi e debba oggi
affrontare molteplici sfide. Occorre pertanto difenderla, aiutarla, tutelarla e
valorizzarla nella sua unicità irripetibile. Se questo impegno compete in primo
luogo agli sposi, è anche prioritario dovere della Chiesa e di ogni pubblica
istituzione sostenere la famiglia attraverso iniziative pastorali e politiche,
che tengano conto dei reali bisogni dei coniugi, degli anziani e delle nuove generazioni.(Angelus
4 febbr. 2007)
La famiglia fondata sul matrimonio costituisce un "patrimonio dell'umanità", un'istituzione sociale fondamentale; è la cellula vitale e il pilastro della società e questo interessa credenti e non credenti. Essa è realtà che tutti gli Stati devono tenere nella massima considerazione, perché, come amava ripetere Giovanni Paolo II, "l'avvenire dell'umanità passa attraverso la famiglia" (Familiaris consortio, 86).
Inoltre, nella visione cristiana, il matrimonio, elevato da Cristo all'altissima dignità di sacramento, conferisce maggiore splendore e profondità al vincolo coniugale, e impegna più fortemente gli sposi che, benedetti dal Signore dell'Alleanza, si promettono fedeltà fino alla morte nell'amore aperto alla vita. Per essi, centro e cuore della famiglia è il Signore, che li accompagna nella loro unione e li sostiene nella missione di educare i figli verso l'età matura. In tal modo la famiglia cristiana coopera con Dio non soltanto nel generare alla vita naturale, ma anche nel coltivare i germi della vita divina donata nel Battesimo.
La stabilità della famiglia è oggi particolarmente a rischio; per salvaguardarla occorre spesso andare controcorrente rispetto alla cultura dominante, e ciò esige pazienza, sforzo, sacrificio e ricerca incessante di mutua comprensione.
Ma anche oggi è possibile ai coniugi superare le difficoltà e mantenersi fedeli alla loro vocazione, ricorrendo al sostegno di Dio con la preghiera e partecipando assiduamente ai sacramenti, in particolare all'Eucaristia.
L'unità e la saldezza delle famiglie aiuta la società a respirare i valori umani autentici e ad aprirsi al Vangelo. A questo contribuisce l'apostolato di non pochi Movimenti, chiamati ad operare in questo campo in armoniosa intesa con le Diocesi e le parrocchie.(Disc.al Pont. Cons. per la Fam., 13 mag,2006)
Le famiglie cristiane costituiscono una risorsa decisiva per l’educazione alla fede, l’edificazione della Chiesa come comunione e la sua capacità di presenza missionaria nelle più diverse situazioni di vita, oltre che per fermentare in senso cristiano la cultura diffusa e le strutture sociali.
Le varie forme odierne di dissoluzione del matrimonio, come le unioni libere e il "matrimonio di prova", fino allo pseudo-matrimonio tra persone dello stesso sesso, sono invece espressioni di una libertà anarchica, che si fa passare a torto per vera liberazione dell’uomo. Una tale pseudo-libertà si fonda su una banalizzazione del corpo, che inevitabilmente include la banalizzazione dell’uomo. Il suo presupposto è che l’uomo può fare di sé ciò che vuole: il suo corpo diventa così una cosa secondaria dal punto di vista umano, da utilizzare come si vuole. Il libertinismo, che si fa passare per scoperta del corpo e del suo valore, è in realtà un dualismo che rende spregevole il corpo, collocandolo per così dire fuori dall’autentico essere e dignità della persona.(Disc. Al Conv. Eccl. sullaFam.,6 giu 2005).
La famiglia è la "culla" della vita e di ogni vocazione
.Mi unisco ai Vescovi italiani per rinnovare l’appello più volte lanciato anche dai miei venerati predecessori a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, affinché si mostrino accoglienti verso il grande e misterioso dono della vita.
La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha
diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato.
(Dichiarazione
Universale dei Diritti dell'Uomo, art.16)
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