«Le religioni che si trovano nel mondo intero-insegna il Concilio Vaticano II - si sforzano di superare, in vari modi, l’inquietudine del cuore umano proponendo delle vie, cioè dottrine, precetti di vita e riti sacri…
Non raramente esse riflettono un raggio di quella Verità che illumina tutti gli uomini.
La Chiesa cattolica però annuncia, ed è tenuta ad annunziare incessantemente, il Cristo che è “via, verità e vita”(Gv 14, 6) in cui gli uomini devono trovare la pienezza della vita religiosa e in cui Dio ha riconciliato a Se stesso le cose» (Nostra aetate, 1-2).
Dal Sussidio sulle tre grandi Religioni monoteistiche, pubblicato e diffuso dal MEIC nel novembre 2005, in occasione del Convegno sulle dette religioni tenutosi nella Rettoria, traiamo alcune utili considerazioni sulle “novità” del cristianesimo rispetto alle altre religioni.
1)La persona di Gesù è assolutamente nuova e totalmente diversa da quella degli altri fondatori di religioni. La vita di Gesù è sempre «lineare» e tesa verso il compimento della sua missione. Afferma chiaramente (e lo prova con i miracoli) di essere il Figlio di Dio, cioè il Dio-con-noi, «sceso» in mezzo agli uomini per salvarli. Non è un filosofo che dà consigli, ma è una persona che vive la sua vita in modo talmente diverso da destare l'ammirazione di tutti. La sua attenzione verso la gente, la sua disponibilità, il suo chinarsi su ogni sofferenza umana lo rendono affascinante.
I Relatori del CONVEGNO
sulle grandi Religioni
monoteistiche(
18 novembre 2005)
Da sinistra:
Avv. FRANCESCO FABOZZI
Giornalista -
Prof. d. SALVATORE IODICE
Teologo
-
Ing. LUIGI RUSSO
Presidente
Prof. d. FRANCO GALEONE Sa/esiano, Dirigente scolastico, Esperto di Cultura
ebraica
Prof. AGOSTINO CILARDO
Docente di Storia islamica -Univ.NapoIi.
2) Nelle altre religioni le norme della
convivenza sociale risentono di tradizioni, di imposizioni e di
regole che spesso riescono difficilmente comprensibili nell'attuale processo di
liberalizzazione e democratizzazione dei rapporti sociali.(Per i musulmani ad
esempio, la condizione di inferiorità della donna, la guerra santa...). Con
Gesù, invece, è proclamata la paternità universale di Dio dalla quale scaturisce
la fraternità di tutti gli uomini, senza distinzione di razza, di sesso, di età
e di condizione sociale. La legge di Gesù è l'amore; la sua «vendetta», il
perdono; le sue Beatitudini: essere poveri di spirito, miti, misericordiosi,
operatori di pace, puri di cuore. E Gesù costituisce una comunità, la Chiesa,
modello della nuova umanità in cui tutti si ritrovino come nella «propria»
famiglia.
3) Nel cristianesimo non vi sono irrazionalità, confusioni su Dio, sulla vita futura, sul problema del male...
Con Gesù, Dio si rivela Trinità d'amore che vuole coinvolgere tutta l'umanità nella comunione; è un Dio che vuole liberare gli uomini da ogni male, soprattutto dal peccato e dalla morte definitiva che viene sconfitta con la risurrezione.
Gesù condanna ogni ritualismo ed ogni esteriorità religiosa: Dio può essere adorato dovunque. Il Paradiso non è una realtà umana trasfigurata, ma qualcosa di assolutamente nuovo e indescrivibile.
Il rito cristiano per eccellenza è la Cena: cioè il gesto più alto di amicizia, di fraternità e di condivisione dei beni tra gli uomini; e, nello stesso tempo, il sacrificio più eccelso a Dio, perché è la stessa vita di Gesù che - insieme a quella dei partecipanti - viene offerta al Padre come lode, ringraziamento, propiziazione per i peccati, richiesta di grazia...